Matera. SMART CITY E SMART COMMUNITY IN OTTICA DI GENERE NELL’ATTIVITA’ DI GOVERNANCE: DALLA NORMATIVA ALL’AZIONE AMMINISTRATIVA E SOCIALE


 



Finalità dei Seminari



I Seminari di Formazione e Aggiornamento vogliono contribuire a sviluppare, proprio perché in tempo di crisi, una “governance” per “Città e Territori intelligenti” attraverso processi innovativi che, partendo dal possesso di valori antichi, favoriscano, nel contempo, lo sviluppo di capacità e competenze per il trasferimento, la programmazione e l’attuazione di interventi e di politiche innovative in tema di Pari Opportunità di genere, attraverso azioni positive specifiche di cambiamento, veri motori di sviluppo sociale.



L’Ufficio della  Consigliera Regionale di Parità, pertanto, invita all’adesione e alla partecipazione tutti i Soggetti Istituzionali e non, pubblici e privati che individuano tra i loro impegni prioritari la necessità di “azioni di genere specialistiche sui territori” anche attraverso il rafforzamento di percorsi istituzionali e sociali che, con l’ausilio di una comunicazione innovativa, dovranno essere  sempre più partecipativi.



La rete moltiplica il potenziale delle intelligenze coinvolte e aumenta l’efficacia dell’azione amministrativa e dell’attività di realtà private anche di carattere associativo.

Per questo  le dinamiche organizzativa e i procedimenti di realtà pubbliche e private  vanno ripensati per migliorare la qualità dei processi di informazione e formazione per facilitare il coinvolgimento e la partecipazione di tutti i  cittadini, anche attraverso i social media e le tecnologie innovative della comunicazione.



Bilanci di genere



In tale prospettiva bisogna pensare  a sostenere, individuare e finanziare con appositi fondi,  da inserire nei bilanci, che in tal senso diventano di genere,  il miglioramento  della vita delle donne nell’ambito urbano e favorire la loro partecipazione alla vita sociale e politica pubblica e privata  delle Comunità locali attraverso l’uso delle tecnologie.



Infatti, leggere i bilanci degli enti pubblici in chiave di genere significa integrare la prospettiva di genere a tutti i livelli della procedura di bilancio e ristrutturare le entrate e le uscite al fine di assicurare che le necessità dell’intera collettività siano prese in considerazione adeguatamente. Alla base del bilancio di genere, infatti, vi è la considerazione che esistono differenze tra uomini e donne per quanto riguarda le esigenze, le condizioni, i percorsi, le opportunità di vita, di lavoro e di partecipazione ai processi decisionali e che quindi, le politiche non siano neutre rispetto al genere ma al contrario determinino un impatto differenziato su uomini e donne.



Tra i motivi per realizzare un bilancio di genere, si colloca anche il raggiungimento di alcuni obiettivi della governance locale oggi fondamentali: efficienza, efficacia, trasparenza ed equità.



L’analisi di genere del bilancio permette infatti di:

-         sensibilizzare gli amministratori e la cittadinanza sulla questione di genere e sull’impatto diversificato  delle politiche

-         ridurre le disuguaglianze di genere attraverso una distribuzione più equa delle risorse

-         migliorare efficacia, efficienza e trasparenza dell’azione amministrativa

-         promuovere una lettura ed un’analisi della popolazione e delle diverse esigenze presenti nella comunità e di rispondere coerentemente ad esse

-         sviluppare dati e statistiche gender sensitive

-         rafforzare il principio di trasparenza e di partecipazione per quanto riguarda la gestione delle risorse collettive e le politiche pubbliche.



Da questo punto di vista – e per essere concreti - sarebbe auspicabile l’avvio di progetti per assicurare una buona qualità dei servizi pubblici (orari degli uffici pubblici che rendano accessibili i medesimi a chi lavora, orari uguali per tutti gli uffici, digitalizzazione di tutte le pratiche digitalizzabili, trasporti pubblici intelligenti e diversificati), progetti ed iniziative  formative, culturali ed educative, da destinare in particolare alle nuove generazioni, per combattere i fenomeni legati al femminicidio.

Il tutto per favorire linee di azione specifiche.



“Gli obiettivi da raggiungere sono molteplici ma interconnessi, e riguardano sia la formulazione di una ‘visione’, sia la definizione di modelli e strumenti operativi, sia la costruzione di uno schema ordinatore per finalizzare delle iniziative di ricerca e innovazione, relative ai seguenti aspetti:

1. INCLUSIONE E PARTECIPAZIONE. Una città/comunità intelligente è una città che include i cittadini nei processi decisionali, che li informa e dà loro la possibilità di esprimere le loro opinioni e di sentirsi parte attiva della comunità in cui vivono.

2. CONOSCENZA E MONITORAGGIO DEL TERRITORIO. Una città/comunità intelligente conosce in modo profondo il territorio, ne sa identificare le priorità economiche, sociali ed ambientali e sa indirizzare e monitorare i progetti e le iniziative.

3. QUALITA’ E COSTO DEI SERVIZI. Una città/comunità intelligente vede nelle tecnologie abilitanti un’occasione per offrire migliori servizi ai residenti, alle imprese, alle persone che si trovano a passare e ad agire nel suo perimetro.

4. IMPRENDITORIALITA’ E INNOVAZIONE SOCIALE. Una città/comunità intelligente deve cogliere le opportunità offerte dalle tecnologie per contribuire alla nascita di nuove imprese che sviluppino soluzioni innovative utili a valorizzare l’economia del territorio. Stimola e sostiene lo spirito imprenditoriale dei cittadini soprattutto quando questo è direzionato ad affrontare questioni importanti per il territorio, come la creazione di servizi innovativi per i residenti, il miglioramento del decoro urbano e dell’attrattività, l’efficienza energetica e il rispetto dell’ambiente, o la creazione di nuovi modi per offrire assistenza a fasce di popolazione in difficoltà.
5. IDENTITA’, CULTURA e SAPER FARE. La città/comunità intelligente usa le tecnologie non solo per migliorare negli ambiti già altrove sperimentati, ma anche per valorizzare la propria identità specifica, rinnovare senza eliminare le proprie tradizioni culturali e di patrimonio artistico e naturale, per rilanciare il proprio saper fare più antico e costruirne di nuovo”



Mobilitazione dell’intelligenza collettiva



Per ottenere questi risultati, occorre il concorso di tutti; in particolare, occorre mobilitare l’intelligenza collettiva femminile, la sola che può programmare e progettare soluzioni smart che migliorino la qualità complessiva della vita urbana, per loro e per tutti. Le soluzioni, infatti, possono non essere le stesse in ciascun ambito urbano: vanno adattate al contesto, alle diverse culture, alle differenti sensibilità di genere.



In tale prospettiva sarebbe il caso di pensare e proporre   progetti che attraverso l’uso delle tecnologie favoriscano l’empowerment delle donne   (presa di potere, consapevolezza, assertività e sicurezza) nei contesti di riferimento in alcuni  ambiti specifici quali:

·        ambiente

·        mobilità

·        lotta alla violenza sulle donne e sulle fasce deboli

·        sicurezza in genere delle strade e della città

·        vivere intelligente

·        governabilità



Sono necessari ad esempio progetti innovativi  relativi alla conciliazione vita – lavoro e  a nuova mappa del welfare,   alla divulgazione e formazione sulle politiche antidiscriminatorie e su quelle paritarie espresse nel Codice delle Pari opportunità (198/2006 adeguato alla Direttiva Europea in materia), a progetti di salvaguardia per una maternità responsabile per le donne e per i padri, a progetti per assicurare e garantire una buona vivibilità per gli anziani, per la salute delle madri e dei padri, ad  asili nido in famiglia e nei condomini e  a ludoteche con prezzi accessibili, a progetti volti a favorire la qualità della vita fisica (parchi, piste ciclabili, piste attrezzate per fare sport   al chiuso e all’aperto), ma anche alla  presenza di mercati che vendano prodotti a km. zero, assicurare una buona qualità della vita culturale (incoraggiare e rendere  fruibile al massimo  biblioteche e mediateche attrezzate, l’apertura di librerie, cinema, teatri, luoghi ai quali collegarsi per fare musica).



Su queste basi nel corso dei lavori verranno offerti qualificati interventi di studio di Esperti ed Esperte e di Rappresentanti Istituzionali, coinvolti a vari  livelli anche per la programmazione di future azioni positive.



Sicura dell’attenzione  la sottoscritta ringrazia e porge distinti cordiali saluti.

Un grazie a tutti/e.



Maria Anna Fanelli

Consigliera Regionale di Parità della Basilicata


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