LIUZZI (M5S) - Comunicato stampa sul caso Ospedale San Carlo di Potenza


MALASANITA' A POTENZA: CHIEDIAMO AL MINISTRO LORENZIN DI FARE CHIAREZZA 

“Con la nostra interrogazione” dichiara la parlamentare pentastellata, “chiediamo al Ministro Lorenzin che assuma tutte le azioni di sua competenza per fare massima chiarezza su questo caso". 

La Portavoce Mirella Liuzzi (M5S) ha depositato un’interrogazione indirizzata al Ministero della Salute Beatrice Lorenzin per cercare di fare luce su quanto avvenuto all’Ospedale San Carlo di Potenza il 23 maggio 2013. In quella data, presso l’Ospedale potentino, un intervento chirurgico al cuore finì in modo drammatico per Elisa, una paziente di 71 anni. La signora Elisa si affidò alle cure del dottor Michele Cavone insieme al primario del reparto, il dottor Nicola Marraudino. Secondo quanto si è appreso dai giornali, in particolare dalle fonti di Basilicata24, all’operazione parteciparono anche altri due cardiochirurghi, pur non risultando presenti nel verbale. Durante l’operazione qualcosa andò storto e fu rotta la vena cava superiore della paziente. A nulla servì il clampaggio, estremo tentativo per bloccare l’emorragia. Per la redazione di Basilicata24, la signora era morta già prima di andare in rianimazione e le operazioni successive, come la rimozione della valvola sarebbero state realizzate a paziente già deceduto. A confermare la presunta malasanità di questo caso, ci sono le dichiarazioni audio, pubblicate dalla stessa redazione giornalistica Basilicata 24, nelle quali il dott. Cavone si sfoga con un proprio collega ammettendo le proprie responsabilità e colpe. Oltre alla propria confessione ci sarebbero altre considerazioni che il medico fa su presunte coperture politiche e amicizie che se confermate sarebbero gravissime. “Le registrazioni audio aprono ulteriori ombre su questa vicenda che vanno ovviamente chiarite” è quanto affermato dalla portavoce alla Camera Mirella Liuzzi (M5S) “esiste già da un anno un'indagine aperta da parte della Procura, ma alla luce di queste nuove gravissime dichiarazioni, occorre che il Ministro e l'ex Presidente della Regione Basilicata, ora sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, prendano immediatamente una posizione”. Nell'interrogazione parlamentare si fa riferimento anche ad una dichiarazione del Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Locale, Giampiero Maruggi, il quale ha ammesso l’esistenza di un clima di “litigiosità” nel reparto di cardiochirurgia potentina, non certo sereno e adatto, quando in ballo c’è la salute dei cittadini.


Interrogazione a risposta scritta
Mirella Liuzzi - Al Ministro della Salute - Per sapere – premesso che:
Venerdì 29 Agosto 2014 sul sito della testata giornalistica “Basilicata24” (http://basilicata.basilicata24.it/inchieste/%E2%80%9Comicidio%E2%80%9D-all%E2%80%99ospedale-san-carlo-medico-confessa-l%E2%80%99-uccisa-14916.php) viene pubblicato un articolo dal titolo «“Omicidio” all’ospedale San Carlo di Potenza. Medico confessa: l’abbiamo uccisa”» che descrive la storia della signora Elisa, 71 anni, operata all'Ospedale San Carlo di Potenza il 28 maggio 2013 per la sostituzione di una valvola cardiaca;
la signora Elisa si affida alle cure dell'Unità Operativa di Cardiochirurgia dell’ospedale. A seguire l'intervento è il dottor Michele Cavone insieme al primario del reparto, il dottor Nicola Marraudino. In più, secondo le fonti di Basilicata24, all’operazione parteciperebbero anche altri due cardiochirurghi, pur non risultando al verbale: Matteo Galatti (che non poteva essere lì perché aveva fatto il turno di notte) e Fabrizio Tancredi;
secondo la testata giornalistica, durante l'intervento, si rompe la vena cava superiore della paziente. Il primario, il Dottor Nicola Marraudino, accorre in sala operatoria e decide di fare un clampaggio (azione di blocco dell’emorragia a mezzo di un morsetto chirurgico), che non risolve ma bensì aggrava la condizione della paziente. La signora Elisa viene spostata in terapia intensiva post-operatoria. Il decesso, secondo i documenti ufficiali, avviene 15 minuti dopo. Le fonti di Basilicata24 affermano che in realtà la donna era già morta prima di entrare in terapia intensiva;
in seguito la Procura della Repubblica apre un'indagine dove viene anche predisposta la riesumazione del cadavere della signora Elisa per la conseguente autopsia nel marzo 2014;
nell'articolo citato, Basilicata24 pubblica una presunta registrazione audio di una conversazione tra il dott. Cavone, presente durante tutta l'operazione, ed un suo collega, avvenuta nell'inverno 2013. Il medico dice: “Ho lasciato ammazzare deliberatamente una persona… sono responsabile della morte di quella persona… dovrei andare ad autodenunciarmi, però verrei licenziato… il primario ha amicizie, coperture politiche, io no”. Dalla registrazione audio, sembrerebbe che lo spostamento in terapia intensiva della paziente sia servito ad imputare la causa del decesso ad una delle tante complicanze post operatorie dell'intervento e non alla rottura della vena cava superiore della signora Elisa;
sull'edizione online de “Il Fatto Quotidiano” del 2 settembre 2014, viene riportata una dichiarazione di Giampiero Maruggi, direttore generale dell'azienda sanitaria lucana, il quale ammette che da anni nella cardiochirurgia potentina si respira un clima di continua “litigiosità”. “Ci sono conflitti, non posso negarlo. C’erano prima che giungessi io, e sono continuati dopo”. Il direttore generale continua dichiarando che “ho promosso un audit interno, tre cardiochirurghi di fama sono chiamati a valutare l’operosità, il clima, a indicare una strada, una soluzione. E non posso escludere che altri provvedimenti in queste ore possano essere presi in capo ai protagonisti di quella vicenda”:-
se il Ministro sia a conoscenza di quanto sopra esposto;
se e quali iniziative urgenti di propria competenza e quali verifiche il Ministro intenda assumere in merito a ciò che è successo nella struttura ospedaliera del San Carlo di Potenza il 28 maggio 2013 e le seguenti registrazioni audio pubblicate da Basilicata24.
 
Mirella Liuzzi - Movimento 5 Stelle

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