Dopo aver
ascoltato, con attenzione
la conferenza stampa del 12 settembre sorge il dubbio che il
Governatore Pittella non ha letto, con la dovuta attenzione,tutto
il decreto Sblocca Italia e, soprattutto, quanto stabilito dall’art.
38.
Entusiasmo e contentezza espressa
dal governo regionale per la deroga al patto di stabilità e a quanto stabilito dall’art. 4 del decreto ed
espliciti riferimenti a un dialogo istituzionale instaurato in modo proficuo e
un dibattito politico da sviluppare in merito.
Nessun approfondimento rispetto a
quanto stabilito dagli art. 36, 37 e soprattutto 38 del Decreto Sblocca Italia.
Ma cosa si dice in tali articoli?
In sostanza si precisa che le attività di prospezione, ricerca e
coltivazione d’idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale
rivestono carattere d’interesse strategico e sono di pubblica utilità, urgenti
e indifferibili.
I
relativi decreti autorizzativi comprendono, pertanto, la dichiarazione di
pubblica utilità, indifferibilità e urgenza dell'opera e l'apposizione del
vincolo preordinato all'esproprio dei beni in essa compresi.
Inoltre, per i procedimenti di valutazione d’impatto
ambientale in corso presso le Regioni alla data di entrata in vigore del
presente decreto, relativi alla prospezione, ricerca e coltivazione d’idrocarburi,
la Regione presso la quale è stato avviato il procedimento,
deve
concludere il procedimento entro il 31 dicembre 2014.
Decorso
inutilmente tale termine, la Regione trasmette la relativa documentazione al
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
In sostanza
una vera e propria accelerazione con successivo esproprio delle competenze
previste e regolamentare dall’art. 117 della Costituzione, non ancora però riformata.
Su
tali concetti non una sola parola è stata spesa dal Governo Pittella, nessun
timido accenno di difesa delle prerogative che la nostra costituzione ancora
riconosce alle Regioni se non un generico riferimento alla richiesta di
abrogazione dell’articolo del decreto, non meritevole però, di ricevere
approfondimenti con slide come per la questione royalties.
Il
Governo Regionale non approfondisce neanche il concetto di pubblica utilità, qualifica
attribuita agli idrocarburi dal decreto
Sblocca-Italia, anzi Pittella parla di “non voler portare avanti il concetto di
petrolio come riserva regionalizzabile”.
Allora
anche lui crede alla favola del petrolio lucano quale “riserva strategica
nazionale”?
Appare
assurdo che la proposta, definita da un parlamentare lucano, provocatoria anzi
no, trabocchetto per la Guidi all’incontro regionale del 4 giugno, possa
trovare sostegno e avvallo anche da parte del Governo Regionale.
Eppure
tale proposta non contrasta con la politica energetica nazionale che promuove e
sostiene una politica di diversificazione energetica?
E’ assurdo
cercare di perseguire la diversificazione energetica e la promozione delle energie
rinnovabili se si attribuisce agli idrocarburi la connotazione di pubblica
utilità e quindi, d’interesse pubblico alla sua estrazione.
Precisiamo che l’opera di
pubblica utilità, pur soddisfacendo interessi collettivi e possedendo un
carattere immobiliare, non è realizzata da un ente pubblico, ma da un soggetto
privato e quindi, si supera tranquillamente il problema delle estrazioni di
petrolio eseguite da società private.
Ma in sostanza cosa
comporta la dichiarazione di pubblica utilità per il cittadino lucano?
Se
consideriamo che la dichiarazione della pubblica utilità è un atto autoritativo
che fa emergere il potere pubblicistico in rapporto al bene privato, ne consegue
che il provvedimento espropriativo è autorizzato a sottrarre il bene al
legittimo proprietario nella misura in cui effettivamente il bene stesso sia
utilizzato per il conseguimento dello specifico interesse pubblico fissato con
la dichiarazione di pubblica utilità.
Ma se la dichiarazione
di pubblica utilità può essere plurimo, ossia rivolto a un numero rilevante ma,
determinato di soggetti, può essere collettivo così come si configura nel
decreto Sblocca-Italia?
Su tali legittimi dubbi
che possono trasformarsi anche in eccezioni d’incostituzionalità del decreto
dispiace non aver sentito nulla da una
classe politica che si dimostra troppo conciliante e desiderosa di condividere
con il Governo le scelte in materia d’idrocarburi, rischiando così di perdere
di vista altri importanti aspetti.
Caro Governatore
Pittella, durante la sua conferenza stampa Lei ha parlato della sua terra come
un “malato in agonia” o “in pre-agonia”.
Purtroppo, dispiace
dover segnalare che il vero malato in agonia è la nostra democrazia regionale e
la sua conoscenza della legge e delle norme di diritto.
Il titolo V e l’art.
117 della Costituzione non è stato ancora riformato, ma tutti sembrano averne
perso memoria.
Mediterraneo no Triv
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