Dopo
vent’anni di estrazioni petrolifere e dopo venti anni di
desertificazione ambientale, desertificazione sociale e aumento delle
malattie
(proprio in merito alla crescita di malattie tumorali avevo,
nei mesi scorsi, scritto all'assessora regionale alla Sanità, chiedendo
un aggiornamento dei dati e, successivamente, un aggregazione degli
stessi per aree omogenee, nella convinzione che l'apertura di un
dibattito pubblico e collettivo intorno al tema potesse essere utile a
pianificare eventuali misure di prevenzione) sentire il governatore
Pittella parlare di vittoria, a fronte di un decreto – lo SloccaItalia –
che, di fatto, allude a ulteriori trivellazioni, sembra una beffa. Una
beffa che si consuma sulla pelle delle comunità lucane.
Sentiamo
ancora parlare il governatore Pittella di doppi tempi e di rivoluzioni
democratiche, senza mai citare però il fatto che le cittadine e i
cittadini lucani non sono mai stati chiamati a esprimersi su cosa
pensano di questo modello di sviluppo autodistruttivo, in cui lo
svuotamento del sottosuolo e l’attingimento alle energie fossili sembra
non avere fine. Eppure il tempo ci ha insegnato cosa significa non
coinvolgere le parti interessate, come accaduto negli anni nel mondo del
lavoro: minor coinvolgimento ha significato minori tutele e minori
diritti, attraverso una vera e propria rimozione del momento
democratico.
Il
governatore della Basilicata, prima di parlare di vittorie, dovrebbe
fare maggiormente i conti con i venti anni che abbiamo alle spalle;
dovrebbe forse confrontarsi di più con le popolazioni costrette a vivere
con un impianto – quale in Centro Oli di Viggiano – i cui incidenti e
le cui ‘sfiammate’ sono all’ordine del giorno; dovrebbe cantare vittoria
guardando in faccia quei giovani che sono costretti ad abbandonare le
proprie terre consumate dall’oro nero senza aver ricevuto in cambio
nemmeno la possibilità di trovarvi una occupazione. Oppure dovrebbe
farlo di fronte a quante e quanti, in passato, nelle terre in cui oggi
si estrae petrolio avevano investito per produrre agricoltura di
qualità, che avrebbe dato un lavoro ai loro figli, ma che oggi
rappresenta un sogno fallito.
Di
questo parliamo quando abbiamo a che fare con le estrazioni petrolifere
in Basilicata… di questo parliamo quando parliamo dell’incremento delle
stesse, facendo finta che la liberazione dal patto di stabilità di un
po’ di liquidità con cui cooptare consenso rappresenti una vittoria.
siamo di fronte alla sola vittoria di una classe dirigente – locale e
nazionale – sorda alle drammatiche condizioni di chi sta in basso, e la
cui voce viene zittita con arroganza.
Giovanni BAROZZINO
senatore Sinistra Ecologia Libertà
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