“Sii come l’acqua cerca di adattarti ad ogni situazione. Se il tuo
avversario si apre, chiuditi. Se lui si chiude apriti.” Proprio così è cominciato il
dialogo tra l’Associazione “Punto 0” e le istituzioni. Dopo il tavolo di
confronto del 6 maggio 2014 in cui erano presenti tutti i dirigenti degli enti
preposti al controllo e alla direzione, accade un qualcosa di strano.
Il giorno
dopo tale incontro si pubblica sul sito istituzionale del comune di Tito il Report analisi acque potabili evidenziando
l’insussistenza di pericoli per la salute. Guardando attentamente tali analisi
emerge qualcosa di strano. L’Associazione “Punto 0” chiede un parere medico
dell’ISDE (International Society Of Doctors For Environment) il quale certifica
quanto segue: ”Gli idrocarburi pesanti (C>12)
derivano dalla lavorazione del petrolio. Sono sostanze scarsamente
biodegradabili e, per rispondere alla Sua domanda, non è “normale” che siano
presenti nell’acqua potabile. Se ci sono, vuol dire che l’acqua è contaminata
con sostanze organiche tossiche di origine antropogenica”. Ancora nello
stesso certificato si fa riferimento alla presenza di piombo, infatti, cita: ”Nonostante i valori rilevati rientrino
nel limite di normalità richiesto dalla legge (10 μg/L), bisogna considerare
che tale limite non è in grado di tutelare adeguatamente l’età pediatrica,
anche ricordando che l’esposizione a piombo inizia durante la vita fetale (in
utero) e che questa sostanza tossica, in caso di esposizione protratta, si
accumula nell’organismo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (“Lead in
Drinking water” – World Health Organization, 2011), l’assunzione di acqua con
concentrazioni di piombo pari a 5 μg/L comporta un apporto totale di piombo che
varia da 3.8 μg/giorno in età pediatrica a 10 μg/giorno per un adulto.”
Pertanto, da queste e altre osservazioni, l’Associazione “Punto 0” cerca un
dialogo con le istituzioni. Un dialogo e un’apertura che ottiene, così che viene
indetto subito un “tavolo di lavoro”
solo per gli addetti (a noi non viene consentita la presenza ma ci viene
“promessa” una risposta di quanto detto e deciso). Purtroppo da quell’8 agosto
2014 solo un “fiume di parole”, una sollecitazione continua verso chi “deve”
dare risposte che non arrivano, forse perché si perdono nei vari dipartimenti,
tra le diverse responsabilità: a chi compete dare una risposta? Su un tema così
importante noi crediamo che “la dirigenza” non debba tollerare più tali incompetenze
e come “in passato” si è deciso di togliere qualche “mela marcia” lo dovrebbe
fare anche adesso perché, a pagarne le conseguenze, non sono soltanto gli
adulti ma sono i nostri figli. A cosa serve rimandare una risposta? Ora che il
“nostro avversario” si è chiuso nel proprio “silenzio” noi ci apriamo a un
dialogo più spinto e chiesto nei confronti della collettività, di quella
società che “vorrebbe” essere tutelata di più da chi invece s’inchioda alla
propria poltrona pensando solo ad arrivare a fine mese. “Punto 0” ha un
certificato medico che attesta delle evidenze e su cui vorrebbe una risposta
con eventuali studi fatti a livello regionale, su controlli e sperimentazioni
fatte nella nostra cara Regione Basilicata e che non riguardano solo la
cittadinanza di Tito ma i 131 comuni. Chiediamo un report di controlli sia
qualitativi ma anche e soprattutto sanitari. Chissà se ora si dia inizio a un
dialogo serio. Attendiamo fiduciosi e soprattutto vorremmo sapere cosa C’ERA DA
NASCONDERE in quel tavolo di lavoro dell’8 agosto 2014 DAL QUALE, NONOSTANTE SI
PARLI DI TRASPARENZA, SIAMO STATI ESCLUSI?
Ing.Silvana Baldantoni
Presidente Progetto Earth G
Basilicata
Resp.le Ambiente Sinistra Ecologia
Libertà Potenza
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