Una ‘road map’ internazionale per Grassano: New York, S. Pietroburgo, Vaticano


Al Comune alacrità e competenza per organizzare nuove direttrici di sviluppo.

Chi in questi ultimi mesi abbia avuto occasione di indugiare negli uffici della Casa Munici­pale di Grasssano ha potuto spesso cogliere nelle comunicazioni di funzionari e impiegati i nomi di tre importanti città, che detengono un ruolo strategico rilevante nel panorama politico ed economico internazionale: New York, S. Pietroburgo, Città del Vaticano.

Con i tempi che cor­rono, la fantasia avanza a briglia sciolta e la trama di un’intricata spystory è bell’e delineata; nemmeno nella industriosa Grassano si può stare tranquilli! Ma, niente paura. Le onde della gelida Neva, il tortuoso corso dell’Hudson e il biondo e disincantato Tevere non minacciano la Valle del Basento. Anzi! L’echeggiare dei nomi di tali metropoli preludono semplicemente al riconoscimento della dimensione cosmopolita che Grassano sta perseguendo con le iniziative e i programmi dell’Amministrazione retta dal Sindaco Francesco Sanseverino.

     Ecco quanto evidenzia il Primo Cittadino: “Secoli di forte emigrazione fanno sì che la pre­senza e l’umanità dei Grassanesi abbiano contagiato i Paesi del Globo in cui sono giunti e spesso si sono, ormai da generazioni, stabiliti. Sono mature le occasioni per mettere a frutto le credenziali di un meritato e vantaggioso recupero delle energie e della operosità dispiegate con solerzia dagli appartenenti alla nostra Comunità nel corso di tanti anni”.

     Sono le parole, accorate e senza enfasi retorica, della massima autorità cittadina, il dott. San­severino, persona schiva ma impegnata, grassanese di valore, con alle spalle una brillante car­riera da calciatore, suggellata dalla laurea in Medicina e completatata dalla sicurezza di una splendida famiglia. L’esperienza di Sindaco, non lo ha sottratto all’impegno professionale e non ha inciso nello stile di vita sobrio e responsabile: peculiarità che, insieme alla profonda umiltà e alla carica di sincera umanità continuamente manifestata, lo hanno reso leader di una comunità proiettata a scalare il mondo.

     E, in questa angolazione, Sanseverino non ha perso le sane abitudini contadine: non ha ri­nunciato a confezionare da se il pane nel forno di casa, riproponendo ricette e manualità di un tempo. Il risultato è davvero invitante, una crosta fragrante, un impasto omogeneo e soprattutto il profumo del buon pane di una volta. “Non si può presentare Grassano, tralasciando gli aspetti della buona e sana cucina e della sincera ospitalità dei suoi abitanti”, commenta e fa rile­vare come il rispetto delle tradizioni alimentari ed agronomiche possa costituire il brand vin­cente della collettività che amministra.

     La città, però, nell’ultimo periodo vive della eccellenza riconosciuta anche in ambito artistico: Franco Artese con le sue opere, sottese tra estro artigianale e perizia professionale, è l’ambascia­tore ambito in ogni Paese, capace di interpretare e raccontare i valori riscoperti e mai sommersi del suo territorio; le più importanti capitali d’Europa e degli altri Continenti, la Terra Santa sono sede definitiva o si contendono un suo prestigioso e suggestivo manufatto. Un presepe di ben 120mq,  dopo essere stato lungamente esposto in Piazza S. Pietro è stato donato al Santo Padre ed è stabilemente conservato tra le mura leonine del Vaticano.

     Ma anche Grassano, al fine di evitare il detto che “nessuno è profeta in patria”, ha da tempo voluto tributare il dovuto omaggio al Maestro Artese, ospitando all’interno del centralissimo palazzo Materi, ristrutturato ed adibito a centro culturale, un suo capolavoro di arte presepiale.

     Un fermento di attività e di impegni che si è fatto sentire oltre oceano, negli Stati Uniti, a New York, e ha contagiato Bill De Blasio, da qualche mese eletto Sindaco della Grande Mela, e che serba ancora con affetto le sue lontane propaggini grassanesi (di qui, infatti, la nonna, Anna Briganti, nata nel 1881, era emigrata con i suoi familiari alla volta degli Stati Uniti a fine ‘800).

     Per sua stessa ammissione, esternata il giorno della elezione di fronte alle televisioni di tutto il Mondo, De Blasio ha con commozione affermato che  ama respirare l’aria di Grassano, scrutare i colori del cielo, rubare i profumi dei ragù che dalle casette inondano le strade; e poi le passeg­giate lungo i Cinti (le cantine in parte scavate e in parte costruite con lo stesso materiale dello scavo), dove anche un astemio non può sottrarsi allo slancio generoso dei proprietari felici di offrire il vino frutto delle uve delle loro campagne; e poi affacciarsi ai giardini (il nome locale del costone di terra, lambito dal fiume Basento nella parte inferiore di Grassano). L’affabilità e l’amorevole ricordo di sua nonna, i racconti infantili ambientati in quei posti lontani e le delizie della cucina casalinga hanno mantenuto vico il legame di Bill con la cittadina lucana, dove si è recato a più riprese negli ultimi anni. Il Sindaco Sanseverino non ha posto indugi e, facendosi in­terprete dell’affetto e della considerazione dei propri concittadini ha voluto invitare ufficial­mente il compaesano e collega newyorkese nella comune terra degli avi, dove arriverà il prossimo 24 luglio.

     Certo un bel parlare, si potrebbe dire, ma alla fine?

     Il Sindaco, dalla sua, ripropone il suo indefettibile pragmatismo e così fa fronte a questo in­terrogativo: “Sono stato di recente a S. Pietroburgo, dove ho potuto incontrare alcuni impren­ditori Russi; ho illustrato le caratteristiche di Grassano e le potenzialità di un territorio attento e aperto agli investitori; ho presentato una comunità sana e disciplinata, un contesto a bassissima delinquenzialità; ho riferito sulla disponibilità di questa amministrazione a donare un immobile in zona centralissima per favorire gli scambi tra Grassano e la Russia. Non ho infine, tralasciato di accennare ad un altro interessante aspetto della storia, anche recente, di Grassano: ho parlato di Carlo Levi e del suo periodo di esilio a Grassano. A fronte di tutte queste opportunità gli im­prenditori ed i funzionari di organismi russi hanno manifestato  un fattivo interesse. Risale ai giorni scorsi la visita in città di un noto regista e documentarista russo, Vladimir Asmirko, che che ha visitato i siti di leviana memoria, al fine di preparare un documentario da presentare al festival del cinema di Mosca”.

     Un buon auspicio, dunque, e probabilmente le sorprese che Grassano riserva non sono finite! Intanto, buon lavoro ai Sindaci: Bill De Blasio per New York, e Francesco Sanseverino, a Gras­sano!

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