Comunicato stampa interv. in aula sen. Barozzino

 
Durante i lavori di discussione sulle riforme istituzionale, è intervenuto il senatore di SeL Giovanni Barozzino che, dopo aver ricordato la tragedia del popolo palestinese, e dopo aver solidarizzato con i parlamentari dissidenti del Partito democratico, ha chiesto al governo, alla maggioranza e all’intera aula cosa c’entrino la riforma elettorale e quella dell’assetto istituzionale con la profonda crisi che sta attraversando l’Europa e, in particolare, il nostro paese? 

Una domanda retorica, vista la scontata negatività della risposta, ma volta a denunciare il carattere ideologico che sta accompagnando le riforme proposte/imposte da Renzi e dalla sua maggioranza, essendo le riforme stesse assolutamente lontane dalle esigenze del paese reale.
Di fronte ad un paese che vive su di se e sui più deboli una crisi di dimensioni epocali – ha ricordato nel suo intervento il senatore Barozzino – il governo nasconde l’assoluta mancanza di programma con una presunta urgenza delle riforme istituzionali, a partire da una legge elettorale che sembra pensata più per rinnegare forme del dissenso che non garantire una reale rappresentanza democratica. Ricordando come, qualora dovesse passare la legge elettorale figlia dell’accordo tra Renzi e Berlusconi, ci troveremmo di fronte ad una stretta autoritaria nei confronti della quale il ‘porcellum’, bocciato dalla corte costituzionale, sarebbe “democrazia avanzata”. Il tutto da parte di istituzioni sempre più delegittimate e, soprattutto, sempre più lontane dalle cittadine e dai cittadini.
Poi si è rivolto direttamente al presidente Renzi – assente – per stigmatizzarne e ammonirne l’arroganza con cui ha preteso, in una recente intervista, liquidare il vasto e partecipato movimento lucano contro le estrazioni petrolifere come accolita di ‘quattro comitatini’. Il senatore lucano ha sfidato Renzi a provare a esercitarla un po’ di quella democrazia di cui spesso parla, provando ad ascoltare le lucane e i lucani, ricordando a tutta l’aula come l’unico bagaglio ricevuto dalla Basilicata per il petrolio estratto in oramai venti anni, sia consistito in desertificazione ambientale, aumento delle malattie tumorali, crescente disoccupazione, abbandono dell’agricoltura e ripresa dell’emigrazione.
Nel ricordare, in chiusura dell’intervento, come queste vere e proprie controriforme facciano il paio con l’attacco generalizzato sferrato in questi anni allo Statuto dei Lavoratori – definito la nostra seconda Costituzione – Barozzino ha chiarito la ferma e netta opposizione delle senatrici e dei senatori si Sinistra Ecologia Libertà, denunciando ancora una volta la sordità dei palazzi della politica alle crescenti povertà e ai fortissimi disagi del paese reale e ricordando come in una reale democrazia dovrebbe avere rappresentanza e rispetto anche quelle voci che si collocano al di sotto delle soglie di sbarramento previste.

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