Cittadini di Ripacandida protestano per
sconfiggere il silenzio delle istituzioni preposte. Domenica 27 Aprile 2014,
c’è stata una manifestazione del comitato e dei cittadini di Ripacandida,
presieduto da Donato Chiarito, promotore della protesta, per sollecitare ancora
una volta le istituzioni preposte a intervenire per mettere in sicurezza la
Chiesa di S.Antonio, chiusa da anni, dal pericolo e soprattutto dall’incuria.
Sempre più spesso si vedono pietre, calcinacci o altro cadere sulla strada
sottostante dal lato della fontana e del belvedere.
Con la fortuna che fino
adesso nessuno si è fatto male. La manifestazione c’è stata alla fine della messa
domenicale, con il corteo di oltre cinquanta persone con striscioni sorretti da
adulti, giovani e bambini. Il corteo partendo dalla piazza principale sede
della Chiesa Madre, ha poi raggiunto la Chiesa di Sant’Antonio distante un
centinaio di metri. Una chiesa del Xv
secolo al cui interno ci sono tante statue e quadri:San Michele, Sant'Anna, S.
Lucia, San Laviero, Sacro Cuore di Gesu', San Rocco, Immacolata Concezione, la
Pieta' e la Madonna del Rosario. Inoltre due quadri: Madonna di Pompei e la
Sacra Famiglia. All'esterno c'e' un un
grande affresco murario raffigurante la Pieta', la Madonna che tiene fra le
braccia Gesu' Morto sotto la croce. Qui i cittadini e il comitato hanno
manifestato in modo pacifico le proprie preoccupazioni per la situazione e il
desiderio di rivedere presto la struttura restaurata e riaperta al pubblico. E
intervenuto per la seconda volta nei giro di pochi mesi il Tgr della
Basilicata, cui alcuni cittadini sollecitati hanno espresso la propria opinione
preoccupata.
Il rappresentante del comitato pro S.Antonio Donato Chiarito ha
dichiarato: “ una stanchezza nel non avere risposte certe dagli uffici della
Regione, nonostante i tanti appelli tramite i mezzi d’informazione. Non si sa
niente sui tempi di approvazione del progetto di recupero, presentato
dall’amministrazione comunale di Ripacandida mesi fa. Il comitato ancora una
volta chiede almeno una rapida messa in sicurezza della struttura, per poi non
piangere dopo, rilevando in questi mesi un rimbalzo di responsabilità”. Un altro
cittadino ha fatto rilevare il fatto che in piccoli centri come il nostro,
certe strutture rappresentano l’identità di una popolazione in quartieri già
altamente spopolati. E che bisogna dare un segnale positivo affinché si ritorni
ad abitare il centro storico. La signora Giovanna di Verbania, in vacanza per
le ferie pasquali, originaria del paese, ha voluto porre l’accento sulla
pericolosità della situazione anche per le abitazioni vicine e l’importanza
storica del monumento per i ricordi di chi da giovane ha dovuto emigrare.
Infine la signora Elena dalla Romania sposata con un Ripacandidese, vorrebbe
rivedere la chiesa riaperta, poiché molto legata al quartiere e al ricordo
delle feste in onore di Sant’Anna che si facevano nel mese di luglio negli
scorsi anni, nelle quali si adoperava nel dare un aiuto all’organizzazione,
festa che era diventata un appuntamento molto atteso dai cittadini per la
semplicità e il divertimento. Ancora una volta si spera che al più presto ci
siano segnali positivi per risolvere questa triste vicenda.
Lorenzo Zolfo
Le foto
riprendonoun momento della protesta e la chiesa di S.Antonio con alcune opere.
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