C’è persino chi sulla stampa
nazionale esalta l’ex Premier Prodi attribuendogli il merito di aver
infranto un tabù per la sinistra. Per noi del Csail
Prodi con la sua uscita fuori posto
(tanto più che oggi non ha alcun titolo per determinare scelte così importanti)
ha semplicemente dichiarato ostilità al
popolo del petrolio. L’unico titolo conquistato sul campo è quello di
trivellatore. Vorrei ricordare, piuttosto, che il Csail
inoltrò un dossier comprensivo di una petizione popolare di 22 mila firme di
cittadini della Val d’Agri a sostegno della richiesta di riconoscimento
della Val d’Agri quale “Zona Franca” all’ex presidente
del consiglio Prodi che
non si degnò neppure di rispondere. Ora insiste sull’estrazione –
al massimo – del petrolio lucano ignorando o fingendo di ignorare le
condizioni di miseria per tante famiglie e di mancanza di speranza tanti
giovani senza lavoro costretti ad emigrare. Sono certo che qualsiasi cittadino
italiano si sarebbe vergognato di pensarla come Prodi che vorrebbe sanare il
debito pubblico italiano (che Prodi è il primo responsabile sin da quando
presiedeva l’Iri
allora iniziò il debito pubblico) attraverso una singolare
ricetta anticrisi che si basa esclusivamente sull’incremento delle estrazioni
di idrocarburi non solo in terraferma ma persino in mare lungo la costa
adriatica e quella del golfo di Taranto. Ogni paragone con Norvegia e Scozia è
facilmente confutabile da dati concreti riferiti a regime fiscale e di
tassazione, numeri di occupati diretti e dell’indotto, benefici agli
Stati e alle comunità locali. E’ tempo di reagire: le lobby politiche che
sostengono quelle petrolifere hanno gettato la maschera e puntano a forzare i
tempi per garantire mano libera all’estrazione e ricerca di petrolio e
gas, approfittando di un Governo debole perchè ha già
manifestato grande disponibilità alle società energetiche con la riforma del
Titolo V. Adesso vogliamo la
contropartita per dare dignità al nostro popolo sottomesso alla cattiva
politica.
Filippo Massaro, Csail
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