SANITA’: NAPOLI (FI), NIENTE SOTTO IL SOLE DA ANNUNCI SCONTATI ASS. FRANCONI

 
“L’annuncio dato con troppa enfasi dall’assessore regionale alla Salute Flavia Franconi della previsione di spesa di un miliardo di euro contenuta nel bilancio 2014 che il Consiglio Regionale si appresta ad esaminare riguarda semplicemente la spesa “storica” del Servizio Sanitario Regionale e non è accompagnato da alcun impegno per attivare un sistema di monitoraggio e controllo sulla qualità dell’assistenza e sull’appropriatezza delle prestazioni rese dalle strutture sanitarie come ho sollecitato di nuovo di recente”. E’ quanto sostiene il capogruppo di Fi in Consiglio Regionale Michele Napoli per il quale “non si registra alcun tentativo, nemmeno teorico e formale, di intervenire almeno per ridurre in futuro i deficit accumulati dalle Aziende Sanitarie di Potenza e di Matera e ripianati anno per anno, per decine di milioni di euro, dalla Regione grazie alle royalties del petrolio e ai ticket pagati direttamente dai cittadini. Persino sulla mobilità sanitaria, vale a dire il ricorso dei lucani a strutture sanitarie extraregionali spesso anche per prestazioni che non lo richiederebbero, che incide per 40-50 milioni di euro l’anno sul bilancio regionale, non c’è uno straccio di idea, a differenza di progetti ed iniziative che vedono protagonisti associazioni di categoria di titolari di laboratori di analisi, poliambulatori, centri e strutture privati accreditati. Mi sembra in proposito particolarmente interessante e da approfondire la proposta di Sanità Futura per attrarre utenza extraregionale. Ci sono poi i problemi del Don Uva ed Aias che attendono da tempo risposte mentre la Uil Fpl ha chiesto con forza lo sblocco del turnover che non può essere circoscritto al solo 30%, ma dovrà essere portato almeno al 40% , altrimenti ci sarebbero  serie difficoltà nell’assicurare i servizi essenziali ai cittadini. Tra gli sprechi che ho segnalato – continua Napoli – c’è il ricorso alla degenza ospedaliera invece di implementare modelli organizzativi che consentano di ridurre i tempi della degenza media preoperatoria, sviluppando il cosiddetto Day Surgery che può essere applicato, già oggi, a più del 60% di tutti gli interventi chirurgici con vantaggi tanto per il paziente quanto per il sistema sanitario regionale. Le aree critiche della spesa sanitaria – sottolinea l’esponente di Forza Italia - sono le procedure di acquisto di beni e servizi, la spesa farmaceutica e l’assistenza ospedaliera. La cosiddetta degenza media preoperatoria (intervallo di tempo che intercorre tra il ricovero e l’intervento) è considerata un fondamentale indicatore per la valutazione della qualità dei servizi erogati, oltre che dell’appropriatezza e dell’efficienza dei sistemi sanitari regionali e garantisce un minore rischio di infezioni ospedaliere del sito chirurgico. In Basilicata, nell’anno 2012, il dato medio della degenza preoperatoria è di 2,22 giorni contro un dato medio nazionale di 1,81 giorni e secondo il ‘Rapporto annuale sull’attività di ricovero ospedaliero – S.D.O. 2012’, redatto dal ministero della Salute, nell’anno 2012, in Basilicata, sono stati riscontrati valori elevati di alcuni indicatori di rischio clinico, tra questi quello relativo alle infezioni post-chirurgiche la cui incidenza è quasi il doppio rispetto a quella registrata in media in Italia”.

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