PISANELLO (IDV), CONTRO ECOMAFIE MOBILITAZIONE UNITARIA POPOLAZIONE REGIONI SUD


“Contro l’ecomafia che continua a smaltire illegalmente non solo in Campania e Puglia ma anche in Basilicata, nell’area San Nicola di Melfi, come dimostra la recente indagine del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri di Bari, del comando provinciale dei carabinieri di Foggia e della Direzione investigativa antimafia di Bari che  ha portato all’arresto di 14 persone, è necessario intensificare la battaglia su più fronti. Oltre all’attività investigativa e di repressione che spetta a magistratura e forze dell’ordine, ci sono iniziative che spettano ai cittadini come i Presidi di Legalità che Italia dei Valori ha aperto a Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa nelle Terra dei Fuochi, a Taranto e che intendiamo istituire in tutte le regioni del Sud”. E’ quanto sostiene il responsabile nazionale organizzativo di IdV Luciano Pisanello che aggiunge: “Non vogliamo che la criminalità organizzata vinca due volte, prima massacrando i territori, poi accaparrandosi le gare d’appalto per le bonifiche. I fondi ci sono. Italia dei Valori ha presentato una proposta di legge di iniziativa popolare perché gli 80 miliardi di euro di beni confiscati alle mafie siano  destinati a programmi sociali e alle bonifiche, vale a dire a rimuovere le situazioni di emergenza legalità e sanitaria prodotte dalle stesse mafie. Con la nostra proposta intendiamo rendere più efficiente l’attività dell’Agenzia per i beni sequestrati e confiscati, favorendo la vendita di quei beni se entro tre mesi dalla loro confisca nessuno fra regioni, comuni o associazioni ne faccia richiesta di utilizzo e impiegando il ricavato per finalità sociali, nonché rendendo produttive le aziende confiscate. Sul piano della mobilitazione popolare - come quella promossa contro il termodistruttore Fenice a Melfi che ci vede convinti sostenitori in coerenza con la nostra intransigente posizione contraria ai termovalorizzatori e pertanto associarci alla richiesta di comitati popolari ed associazioni ambientaliste rivolta alle istituzioni di non concedere l’autorizzazione integrale ambientale (Aia) - non ci sono confini geografici che reggano. Sono le comunità locali di Basilicata, Puglia, Campania, Molise e Calabria che devono promuovere un unico movimento. Vorrei ricordare che nei giorni scorsi l’Idv molisana ha presentato un esposto alla magistratura sull’arrivo di reflui radioattivi da Melfi.  La nostra iniziativa - afferma - e' intervenire con forza per un presidio di legalita' in questa zona, perche' bisogna combattere seriamente la criminalita' organizzata, altrimenti il territorio non si riprende, mentre consideriamo il registro dei tumori uno strumento necessario da rendere trasparente nei suoi dati essenziali e nell’attività d informazione alle popolazioni del Melfese come della Val d’Agri anch’essa in prima linea contro l’impatto ambvientale-sanitario del Centro Oli Eni di Viggiano”.

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