NAPOLI (FI): BONIFICA VALBASENTO-TITO E DISTRETTO G BANCHI DI PROVA PER GIUNTA PITTELLA


Il crono programma di lavori di bonifica della Valbasento e dell’area industriale di Tito per salvare definitivamente i 46 milioni di euro stanziati, da una parte, e le azioni da mettere in campo per disincagliare il finanziamento di 64 milioni di euro a favore del “Distretto G”, dall’altra, sono i due banchi di prova ravvicinati della capacità della Giunta Pittella, innanzitutto, di snellimento della macchina burocratico-amministrativa sinora solo annunciata.

Lo sostiene il capogruppo di Fi in Consiglio Regionale Michele Napoli per il quale entrambi i casi diventano la cartina al tornasole di un impegno per ridurre i tempi di realizzazione di importanti programmi di opere pubbliche in grado di rilanciare l’occupazione nel comparto agonizzante delle costruzioni e di dotare il territorio di rilevanti infrastrutture al servizio del mondo agricolo. Si pensi inoltre non solo all’obiettivo di bonifica dalla presenza di “cimiteri” della vecchia industria chimica in Valbasento e a Tito ma all’opportunità di utilizzo di nuove aree e lotti per gli investimenti produttivi in nuclei già serviti da una buona rete di infrastrutture e servizi. Non so se il richiamo a Cabine di Regia o task force sia ancora utile. Di certo gli uffici dipartimentali e la Presidenza della Giunta devono pure escogitare qualcosa. 

Napoli ricorda che l’area ex Liquichimica a Tito Scalo interessa 430 ettari e coinvolge nel nucleo industriale ben 95 aziende. Le azioni avviate nel corso degli anni dal Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Potenza – continua - sono state limitate alla rimessione di elementi inquinanti (copertura e frammenti di lastre in eternit, serbatoi di ammoniaca, copertura delle scorie siderurgiche), la messa in sicurezza della vasca fosfogessi, la messa in sicurezza della falda e delle acque superficiali. Non si sottovaluti che è stato accertato l’inquinamento della falda anche a valle dello stabilimento Daramic. Il finanziamento con i fondi Fas prevede ora la messa in sicurezza e la bonifica delle acque di falda; la bonifica dell’area fluviale inclusa nel Sin (siti di interesse nazionale); la messa in sicurezza permanente del bacino scorie; la messa in sicurezza permanente del bacino fosfogessi (indica i residui delle attività di produzione di fertilizzanti e detergenti).

La vicenda del Distretto G invece ha bisogno innanzitutto di un’accelerazione della riforma dei Consorzi di Bonifica dopo la battuta d’arresto della nomina del commissario unico di cui si attende il nuovo prescelto. Se non si chiarisce chi dovrà assumere la responsabilità della gara d’appalto e del controllo dei lavori non sarà possibile fare passi in avanti con il rischio di perdere altro tempo prezioso.

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