CINQUE NUOVE ISTANZE DI RICERCA DI IDROCARBURI NEL MAR IONIO NONOSTANTE LA SCOPERTA DI UNA MEGAFRANA
Ben 5 nuove istanze di
ricerca idrocarburi offshore denominate d85-86-87-89-90 F.R. sono state
presentate il 17 dicembre 2013 nel mese di Gennaio 2014 e sono tutte ubicate nel mar Jonio – Golfo di Taranto, zona
compresa tra la costa di Crotone, in Calabria e Santa Maria di Leuca in Puglia.
Purtroppo alcune
istanze interessano l’area su cui è stata di recente individuata una megafrana
sottomarina attiva.
Nel Promontorio
calabro compreso tra Crotone e Capo Rizzuto, in una delle aree marine protette
più suggestive del mar Ionio, la
mega-frana si estende per circa 1000 km quadrati di superficie, dalle
zone pedemontane della Sila, fino alla scarpata sottomarina antistante. I dati
strumentali, acquisiti negli ultimi 5 anni indicano che questa immensa lingua di terra sta
scivolando verso lo Ionio.Il corpo
franoso si muove molto lentamente (pochi
millimetri all’anno) verso sudest “galleggiando”
su uno strato di poche centinaia di metri di rocce saline di etÃ
Miocene-Messiniana (7÷5 Ma),giacente a profondità di circa 1-2 km.
La scoperta è stata fatta da un team di
ricercatori dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), del Cnr
(Igag), delle Università di Roma Tre, Messina, e della Calabria (Cosenza).
I risultati dello
studio sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista internazionale
GeophysicalResearchLetters.
La Calabria, a grande
scala, si muove in maniera abbastanza omogenea verso Nord-Nord-Est al ritmo di
circa 5 mm/anno, mentre Crotone supera gli 8 mm/anno con tendenza spiccata verso Est. La Calabria, come gran
parte della penisola italiana, fa parte
della zona da contatto e di convergenza
e sprofondamento della placca Africana
sotto a quella Euroasiatica.
La scoperta della
megafrana conferma il “rischio geologico” cui è soggetta la nostra penisola,
quotidianamente interessata da scosse sismiche. Fenomeni del tipo descritto,
continui da millenni, potrebbero subire improvvise accelerazioni in occasione
di fenomeni sismici significativi, con conseguenti potenziali frane sottomarine
ed eventuali maremoti ( come giÃ
avvenuto nei tempi remoti).
Per tali motivi Mediterraneo No
Triv ha inviato al Ministero dell’Ambiente e al Ministero dello Sviluppo
Economico un formale atto chiedendo l’applicazione del principio di precauzione
e, pertanto, di negare l’autorizzazione alle ricerche di idrocarburi nel Mar Iono
a causa della megafrana di recente scoperta e al conseguente rischio geologico.
Mediterraneo No TRIV
Il portavoce
Avv. Giovanna Bellizzi Geologo Laschera Vincenzo
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