Comunicato Sel. Presenza idrocarburi acque potabili


Osservazioni sulla nota diffusa dall’Istituto Superiore della Sanità di Basilicata in merito alla presenza di idrocarburi nelle acque potabili.


Apprendiamo con profonda amarezza e delusione ciò che viene scritto dall’Istituto Superiore della Sanità, nella qualità dell’Assessore Franconi, la quale afferma: “I dati analitici trasmessi a questo Istituto, inferiori o prossimi al limite di rivelazione del metodo, non risultano di per sé associabili a rischi sanitari correlati al consumo delle acque”.

Nei monitoraggi effettuati sul territorio della Regione Basilicata dall’Associazione Progetto Earth G Basilicata e Liberiamo la Basilicata ci si è attenuti sì al D.Lgs 31/01 che è alla base delle osservazioni in merito ai criteri di potabilità delle acque destinate al consumo umano, e si è andati oltre nella ricerca di sostanze che, secondo studi condotti da IARC, portano l’insorgenza di tumori e malattie. Pertanto abbiamo chiesto al nostro laboratorio accreditato di ricercare idrocarburi C>12 e altre sostanze non obbligatoriamente riportate nel controllo di routine chiesto dal D.Lgs. 31/01.

Contemporaneamente alle nostre richieste, secondo quanto stabilito dall’ART.6 P.to 5bis ci siamo attenuti al parere sanitario di quell’unica azienda competente sul territorio in grado di emettere pareri e attuare informativa ed ordinanza.

Infatti l’ASP di Potenza ha effettuato controlli sulle sorgenti analizzate nel corso del nostro monitoraggio vietandone l’uso. Ad esempio riportiamo alcune disposizioni ottenute nel nostro monitoraggio, come il divieto riportato nel Prot. 20140016525 del 03/02/2014 in cui viene vietata per usi potabili l’acqua della fontana Cavallina di Genzano di Lucania poiché gravata da una quantità di 77 microgrammi/l. Nello stesso comune viene chiusa un’altra sorgente per una quantità di idrocarburi pari a 17 microgrammi/l. A Picerno con Prot. 176050 viene vietato l’uso di acqua dalla sorgente Piano della Nevena in cui la quantità di idrocarburi è pari a 16,2 microgrammi/l. Ancora a Rivello la quantità di idrocarburi presenti nelle sorgenti è più elevata.

Vogliamo precisare che la quantità di 10 microgrammi/l a cui si fa riferimento nel decreto legislativo 31/01 è da attribuire a “idrocarburi policilici aromatici” e non a idrocarburi C>12. In riferimento a quest’ultima quantità si riporta una nota dell’ ISS del 2003 in cui essi affermano la seguente frase:” Ad ulteriore integrazione di quanto già riportato nella nota di questo Istituto del 19 gennaio 2003, n. protocollo 024711/IA.12, in relazione alla determinazione del parametro “Idrocarburi” nelle acque (Allegato 1 – Tabella 2 DM 471/99), si ribadisce che a parere di questo Istituto tale parametro debba essere considerato un mero “indicatore” di contaminazione di origine petrolifera.” Inoltre si fa riferimento a quanto stabilito nella sentenza del T.A.R. Campania n. 7756/04 del 3 maggio 2004 a proposito del parere dell’ISS in merito al valore limite da assegnare al parametro “Idrocarburi totali”

Quello che chiediamo all’Istituto Superiore della Sanità - rappresentato dall’Assessore Franconi – è: come mai c’è ambiguità di frasi utilizzate nella spiegazione della presenza di idrocarburi pesanti nelle acque potabili? E’ del tutto normale ritrovare nelle acque potabili idrocarburi pesanti quelli cioè che sono stati definiti dallo IARC (International Agency for Research on Cancer) come agenti chimici causa di tumori? Come mai con 77 microgrammi/l di idrocarburi si chiude definitivamente una sorgente, e con 300 microgrammi/l, come nel caso di Tito, si dice che l’acqua è potabile. Quali sono le linee direttive? E in merito alle sostanze ritrovate in queste acque di Benzo (g,h,i) Perilene (s); Naftalene; Dibenzo (a,l) Pirene; Boro; Rame possiamo tranquillamente utilizzarli come integratori alimentari?

Ancora, perché non ci si è attenuti all’ART.5 p.to 1 e Art.10 p.to 1 lasciando i cittadini e le famiglie colpite senza nessun aiuto e nessun informazione sul comportamento da adottare?


Ing. Silvana BALDANTONI

Coordinamento provinciale SeL Potenza



Ten. Giuseppe DI BELLO

Coordinatore Liberiamo la Basilicata

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