Non
possono non destare gravi preoccupazioni le notizie – poi confermate da Arpab –
circa la presenza di tracce d’idrocarburi nell’acqua corrente di due abitazioni
collocate nel Comune di Tito. Tracce di sostanze altamente e inquinanti
pericolosissime per l’uomo, che non solo non si spiega come possano essere
finiti in quei sistemi idrici, ma che riguardando abitazioni collocate in zone
diverse, ci parlano del rischio di una contaminazione più generalizzata.
Non
si può perdere un solo minuto di tempo e – come ha anche chiesto il sindaco di
Tito – bisogna attivare urgentemente un tavolo inter-istituzionale per assumere
decisioni altrettanto urgenti per risolvere il grave problema.
Allo
stesso tempo abbiamo la necessità di capire come l’Acquedotto Lucano che, da
soggetto gestore del sistema idrico, ha l’obbligo di controllare e realizzare
la potabilità delle acque abbia potuto avere una simile svista. Non si può più
procedere con superficialità avendo a che fare con la salute delle cittadine e
dei cittadini lucani. È arrivato il momento di inchiodare Acquedotto lucano ai
suoi obblighi per verificare lo stato delle acque potabili dell’intero
territorio regionale.
Maria MURANTE
Coordinatrice regionale SeL Basilicata
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